Mago di Oz e Trilogia della Bassa

Una performance multimediale di teatro sociale curata dagli operatori di Zerobeat che racconta di un posto tra Poggio Rusco e Dragoncello dove si racconta che nasca la nebbia. Un giorno dalle “sorgenti della fumana” si narra infatti che iniziarono a uscire siluri e altre bestie che spaventarono gli abitanti del paese. Dopo che alcuni di questi sparirono, in paese si decise di muovere guerra alla Gosa, al Pidrus, al Galpedar. Ma la missione non andò come previsto… .
Il laboratorio di Poggio Rusco, è inserito in un progetto di teatro sociale finanziato dal progetto Cariplo chiamato “Biblio fuori teca”. Il teatro sociale di Zerobeat è un teatro “con” le persone piuttosto che “per” le persone; un percorso il cui strumento privilegiato è il laboratorio, una modalità di lavoro che predilige il gruppo e la creazione di presupposti di fiducia, relazione e comunità, per esperire diverse modalità espressive attraverso una ricerca che porta alla creazione del linguaggio del gruppo. L’obiettivo è avvicinare in un percorso comune fasce di popolazione che altrimenti non si incontrerebbero coinvolgendo dunque anche persone svantaggiate, diversamente abili, senza distinzione di età.

Mago di Oz

Il 17 aprile, presso l’Arci Tom di Mantova, i ragazzi del centro diurno dell’Anffas, in collaborazione con la cooperativa teatrale Zerobeat, all’interno del progetto DiversaMente Teatro, hanno concluso il loro laboratorio con la rappresentazone finale. “Il Mago di Oz”, uno spettacolo ispirato al romanzo di L. Frank Baum; sotto la guida di Roberto Pavani, Barbara Rondini e Matteo Codognola, gli attori hanno interpretato le fasi salienti del romanzo, adattandolo ad una periferia mantovana.
Il progetto “DiversaMente Teatro” è una forma di teatro sociale: “con” le persone piuttosto che “per” le persone; un percorso il cui strumento privilegiato è il laboratorio, una modalità di lavoro che predilige il gruppo e la creazione di presupposti di fiducia, relazione e comunità, per esperire diverse modalità espressive attraverso una ricerca che porta alla creazione del linguaggio del gruppo. L’obiettivo è avvicinare in un percorso comune fasce di popolazione che altrimenti non si incontrerebbero coinvolgendo dunque anche persone svantaggiate, diversamente abili, senza distinzione di età. Il progetto è stato realizzato grazie al Comune di Mantova.

La cooperativa teatrale Zerobeat nel mese di aprile porta in scena gli
spettacoli nati dai laboratori di teatro sociale. Domenica 15 aprile
dalle 18.30 presso il museo diffuso “G. Gorni” di Nuvolato di
Quistello andrà in scena “Fango”, capitolo primo di una ideale
trilogia della bassa. Fango è una performance multimediale di teatro
sociale curata dagli operatori di Zerobeat ambientata sulla riva di un
fiume in cui si incontrano varie umanità, un caravanserraglio onirico
dove ognuna racconta qualcosa di sé.
Il laboratorio di Quistello insieme a quelli di Sermide e Poggio
Rusco, è inserito in un progetto di teatro sociale finanziato dal
progetto Cariplo chiamato Biblio fuori teca.
Il teatro sociale di Zerobeat è un teatro “con” le persone piuttosto
che “per” le persone; un percorso il cui strumento privilegiato è il
laboratorio, una modalità di lavoro che predilige il gruppo e la
creazione di presupposti di fiducia, relazione e comunità, per
esperire diverse modalità espressive attraverso una ricerca che porta
alla creazione del linguaggio del gruppo. L’obiettivo è avvicinare in
un percorso comune fasce di popolazione che altrimenti non si
incontrerebbero coinvolgendo dunque anche persone svantaggiate,
diversamente abili, senza distinzione di età.
Per l’occasione sarà possibile visitare il Museo Gorni.

 

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