Otello Furio – L’Ulisse della Bassa
Durata: 32’
Ai grandi eroi, unici nel loro genere, si accompagnano anche i piccoli uomini, con i loro racconti. Storie di vita che vengono travolte dalla grande Storia.
Otello Furio era un semplice uomo di campagna: un ragazzo di Quingentole appena diventato adulto quando, dopo il servizio militare, viene spedito a combattere in Spagna. Inquadrato nell’esercito regio – non nella milizia volontaria fascista, ci tiene a precisare- è obbligato a combattere i repubblicani insieme ai franchisti, dalla Catalogna fino a Madrid. Nel racconto di Otello c’è ancora lo stupore per le battaglie aeree viste sull’Ebro e il ricordo delle scatolette donate ai bambini, vittime innocenti della povertà e della guerra. L’Ulisse della Bassa, tornato dalla penisola iberica, viene sballotato dalle onde della guerra prima sul fronte occidentale e poi in Africa, in Cirenaica. L’attacco inglese del gennaio del ’41 sconfigge gli italiani male armati e Furio da soldato diventa prigioniero: insieme a decine di migliaia di soldati comincia un lungo periodo di cattività. L’inizio della fine del fascismo e del nazismo si tradusse in una serie di tragedie, come la detenzione nei campi di concentramento dei prigionieri degli eserciti dell’Asse. Un modello di vita comunitaria straniante a sentirla, specie quando Furio racconta dell’incontro con dei prigionieri che da civili erano studenti universitari e insegnavano ai compagni di sventura le lingue e tenevano lezioni delle materie più disparate. Verso la fine del 1946 finisce l’incubo e i prigionieri –ignari della loro sorte- intraprendono l’ultimo viaggio, quello del ritorno a casa. Ulisse, dopo altre vicissitudini, torna al paese natale.
Finalmente, alla fine del 1947, riabbracciò i parenti.
Otello Furio si è spento il 25 febbraio del 2013: la storia raccontata dalla viva voce del protagonista è un tassello importante per ricostruire la memoria contro le ingiustizie e la crudeltà della guerra.