Con attori e performer di Zero Beat e i danzatori Parkour di Street Kong
Scrittura scenica e voci: Enrica Provasi, Federico Ferrari, Diego Devincenzi
Marionette: Giorgio Gabrielli
Video: Roberto Pavani, Matteo Codognola
I Gelsi, il Museo, il Cimitero. Schegge di teatro, danza, video. Un lavoro che nasce da tre elementi fortissimi e portanti che scandiscono i luoghi per raccontare l’artista Giuseppe Gorni: la nascita della forma, l’opera, la memoria. Nella prima stazione i Gelsi sono idealmente madri, ventri fertili da cui prendono origine forme di vita, ricordi legati alla nascita, fertilità che crea le forme originarie. Il Museo è l’età matura: la forma primordiale diventa opera, si cristallizza nelle architetture e nelle sculture in cui la figura umana è predominante: contadini in abiti da lavoro, donne delle campagne, ancora madri. Infine il Cimitero, la memoria che dà vita alle visioni dell’artista e riflette sulla propria arte: il ricordo leggero e lieve – con le marionette-anima dei suoi modelli viventi – o impalpabile e sfuggente come i fantasmi dei contadini che danzano nella penombra delle tombe. E lo spirito dell’artista accompagna il percorso del ciclo vita/morte. Incappucciato come nelle sue sculture la figura di Gorni ritorna, appare, si materializza e scompare, solo con una voce, avvolta in un mantello scuro in un gioco di pieni e vuoti dove lo sguardo si dissolve.
Progetto DOMInUS, Fondazione Cariplo, Consorzio Oltrepo’ Mantovano, Fondazione “Giuseppe Gorni”, Comune di Quistello, Sistema dei Musei Mantovani, Cooperativa Charta.