Performance di tessuti aerei
Con: Sara Mansi
Scrittura scenica e voci: Federico Ferrari, Enrica Provasi
Video: Roberto Pavani, Matteo Codognola
Liberamente tratto dai testi di Alda Merini
“Ho dato da mangiare a mia madre. Mia madre, la mia bambina.
Una cucchiaiata di latte e formaggio.
Una bambina che mangia, a occhi chiusi, la mia mano trema per l’emozione.”
[Tahar Ben Jelloun]
“Avevo imparato che della malattia mentale si sa poco o niente. Avevo imparato che la ricerca degli uomini di scienza è sempre orientata sulla causa della malattia, mai sul significato”
(Franco Basaglia).
Una performance che integra corpo in vita, video e voce. Tessuti aerei e oggetti-simbolo in una struttura a schermi che riverbera le moltitudini che attraversano il pensiero. Per non dimenticare qualcosa di terribile che appartiene al nostro recente passato: i pollai dei pazzi, i manicomi. E ciò che risuona nelle parole di Alda Merini: La verità è sempre quella: la cattiveria degli uomini che ti abbassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa…
La performance si svolge su struttura autoportante, necessita di uno spazio con altezza superiore ai 6 m.