Il profilo umano dell’editore Arnoldo Mondadori viene delineato nel documentario a partire dall’indole curiosa e desiderosa di apprendere.
Un ragazzino di umili origini che nella Ostiglia di inizio novecento aveva sempre con se un libro o un quotidiano. Anni difficili in cui Arnoldo Mondadori lascia la scuola e si ritrova a fare il garzone nella bottega di un droghiere. L’esperienza di lavoro in una cartoleria/tipografia “La Sociale” di Ostiglia dà gli spunti per la nascita della carriera editoriale di Arnoldo; nel 1907 edita il foglio di propaganda anarco-socialista “Luce” con il torchio a mano della Sociale. In pochi anni crea una impresa editoriale, “La Scolastica” e, già nel 1915, inaugura la palazzina della casa editrice su cui campeggia il motto “Semper et ulterius progredi” che figura anche sulle copertine delle produzioni editoriali. Il piccolo mito della “stamperia vicino al fiume” rivive in modo suggestivo nelle parole della figlia Cristina: emergono così le memorie di un Arnoldo Mondadori che rimase legato alle sue origini radicate nella Bassa alternate ai ricordi di questo grande “incantabiss”, (incantatore di serpenti come si soleva chiamarlo) che con la sua voce aveva affascinato gli spettatori del cinema muto di Ostiglia e che arrivò a “stregare” gli artisti, gli scrittori e i politici di fama internazionale che incontrò grazie alla sua nota attività imprenditoriale.